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PETRONÀ, IL CASTAGNO IN CALABRIA A RISCHIO ESTINZIONE
Data pubblicazione : 26-06-2011
Un frutto su due non arriverà sulla tavola.Anche in Calabria, come nel resto d’Italia, il castagno rischia pesante per via di un’infezione da insetto.
Sabato scorso, auditorium di palazzo Colosimo, ha avuto luogo il convegno sul tema “Castagno, rischio estinzione”? E ancora: “La salvaguardia della castanicoltura calabrese attraverso la lotta biologica al cinipide.
Cinipide? Che cos’è? Il cinipide galligeno del castagno è un piccolo insetto particolarmente dannoso per il castagno, originario della Cina, ma ormai ampiamente diffuso in Giappone, Corea e Stati Uniti. E' stato segnalato per la prima volta in Italia nel 2002 (prima segnalazione anche per l’Europa) in provincia di Cuneo.
A partire dal focolaio iniziale in Piemonte l’insetto si è diffuso in altre regioni e nel 2008 è stato reperito in castagneti in Calabria. Si presenta come un normale bozzolo e se non viene contrastato compromette la vita della pianta, attaccando le foglie. Come uscirne? L’introduzione di un antagonista naturale, cioè di un altra piccola vespa , che si nutre a spese del cinipide, il cui nome scientifico è Torymus sinensis.
Hanno lanciato l’allarme il presidente della Comunità montana Santino Bubbo, l’esperto ambientale Francesco Santopolo e il dottore forestale Antonio Scalise.
Il sindaco di Petronà, nel rammentare agli astanti la proposta di legge per incentivi ai castanicoltori presentata dal parlamentare Nicodemo Oliverio, ha auspicato “interventi urgenti in realtà dove la castagna è un’integrazione al reddito importantissima” e ha spronato “i sindaci a denunciare la presenza del cinipide sui loro territori come postula la legge”, mentre il professor Santopolo ha asserito che “la castagna è importante non solo sul piano economico, ma soprattutto a livello ambientale tant’è che previene il dissesto e riduce il gas serra.”
Non ha usato giri di parole l’esperto Scalise: “ Se si intervene celermente in vent’anni possiamo sconfiggere il cinipide. In Campania la raccolta si è ridotta del 50 %. Non resta che la lotta biologica con centri di moltiplicazione perché l’antagonista naturale ha un accrescimento iperbolico. Faccio un appello a tutti i castanicoltori: non potate prima di luglio, l’insetto in questione si nutre di parti giovani. Copiamo il Piemonte prima che sia troppo tardi. La politica non faccia da spettatrice.”
All’incontro, promosso dal Comune di Petronà, erano presenti esperti in materia, commercianti e proprietari di superfici castanicole.
L’Italia è al primo posto in Europa per la produzione di castagne: il fatto di esserlo non significa che così sarà per sempre. Dipende da quello che faranno le Regioni che hanno la competenza in materia fitosanitaria e , non ultimo, il Governo che ha aperto un tavolo di confronto tecnico-scientifico. La castagna ha bisogno di aiuto. Oggi più di ieri.
Enzo Bubbo
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