Home - Comune di Petronà

Non una festa, ma la festa dell’anno, quella in cui un paese intero  svela  i suoi sentimenti, la sua fantasia, il suo folclore.
Ecco la IX edizione della sagra del fungo di Petronà: un  appuntamento quello di martedì scorso molto partecipato con almeno 7mila persone. Vuoi per il giorno scelto, vuoi per il bel tempo, vuoi per le cose fatte,  erano proprio in tanti in quella bomboniera architettonica qual è piazza Angelo Muraca, mai così piena come in questa edizione.
Il Comune, primo cittadino Santino Bubbo, si è occupato dell’organizzazione dell’evento, coordinando le cose da fare, dicendo  ai quattro venti che c’era da mangiare e non solo. L’ha fatto di concerto con la Provincia di Catanzaro, la Regione e la Comunità montana presila catanzarese, mentre l’associazione onlus Insieme ha distribuito la pasta con i funghi: duemila i piatti dati, ne uno in più ne uno in meno.
Non è finita qui:  tutt’intorno un’esplosione di sapori, colori e odori di ieri e di oggi con i sedici  stand  di chi aveva qualcosa da vedere o far mangiare.
C’erano gli artigiani, come scultori e falegnami,  a rammentare che tradizione rimanda a tradere che vuol dire consegnare, tramandare alla giovani generazioni cose che facevano gli avi.
C’erano tanti commercianti a deliziare il palato con ottime pietanze o a mostrare i propri manufatti.
Ognuno aveva una cosa diversa da far vedere, tutti intenti a dimostrare che l’accoglienza non è una virtù come le altre, ma si costruisce negli anni, in quei principi sani che corrono di bocca in bocca da generazione in generazione.
Una sagra come una piccola orchestra i cui ogni strumento, ogni voce sappia fare la propria parte per una sonata d’insieme.
Tanta socializzazione che sovente cammina a braccetto con la buona musica. La band  cosentina “Parto delle nuvole pesanti”, presentata dal gruppo locale dei Loca Petro,  è piaciuta tantissimo a chi già la conosceva e a chi non ne aveva mai sentito parlare.
La sagra sta a Petronà, come l’acqua sta ai pesci: un evento irrinunciabile e non solo ormai per i petronesi.
Enzo Bubbo