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Non passa 8 marzo senza festa della donna, non c’è festa della donna senza l’associazione Insieme Onlus.
Anche quest’anno il sodalizio tutto al femminile di Petronà ha promosso un momento di riflessione sul ruolo della donna nella società.
L’ha fatto domenica scorsa in sinergia con l’Assessorato alle pari opportunità del Comune di Petronà. L’ha fatto con un tema che era anche un monito: “ E adesso pari opportunità anche nella sfera politica.”
Non c’era ombra di retorica donnista, poche frasi fatte nell’auditorium di palazzo Colosimo, nulla da festeggiare, ma molto da dire sulle cose che non vanno nell’universo femminile.
Prolusione d’obbligo per chi ha promosso e organizzato il nono convegno della donna: Nunzia Colosimo. L’assessore comunale al Lavoro e pari opportunità, dopo il saluto di benvenuto di Natalina Carpino dell’onlus Insieme, ha detto che “sia la Costituzione sia il Testo unico parlano di presenze femminili in politica, ma di fatto non ci sono donne nella gestione della cosa pubblica, un’ incongruenza da aborrire intervenendo subito sugli statuti comunali, sugli esecutivi provinciali e regionali.”
Hanno proferito parola, tra gli altri, anche il primo cittadino Santino Bubbo, il consigliere regionale Franco Amendola e il segretario provinciale Pd Katia Corea, ma a riscuotere scroscianti applausi è stato l’ospite più atteso: Mimmo Cersosimo.
Il vicepresidente della Giunta regionale non suole parlare per dire qualcosa, ma parla perché ha qualcosa da dire: “ Il 70% dei poveri è donna, due analfabeti su tre sono donna, solo il 12% dell’elite mondiale è donna, solo tre rettori sono donne, solo il 3% dei primari è donna, solo l’11% dei parlamentari è donna e in Calabria solo il 4%. La disoccupazione femminile triplica quella maschile. Questa è discriminazione, eppure le donne studiano di più e si laureano prima, pertanto sono per le quote perché se tutto resta com’è la politica sarà solo appannaggio dei maschi.”
Non è arrogante, non è spocchioso, l’assessore regionale alla cultura usa il verbo parlare non per apparire, ma per comunicare cose in cui crede molto: “ La politica non riesce a risolvere problemi molto più gravi della questione femminile. La famiglia è in crisi e non si fa nulla per aiutarla. Oggi nascono pochi bambini. In Calabria nel 15% dei comuni l’anno scorso non è nato nessun bambino. Ci saranno case senza persone, scuole senza alunni. Se va in vigore la riforma Gelmini perderemo nella nostra Regione 860 plessi che sono presidi di legalità. C’è un modello sociale e antropologico in crisi, c’è analfabetismo emotivo, c’è povertà di relazioni, ci si guarda, ma non ci si vede, non abbiamo tempo e a pagarne le conseguenze sono le giovani generazioni costrette a vivere in un mondo senza valori, dove la televisione è divenuta la cattiva maestra. Stiamo con i figli solo 21 minuti al giorno e solo 45 minuti in famiglia. Non ci sono più i modelli di una volta e per la prima volta i nostri figli vivranno peggio dei loro padri. Bisogna individuare un nuovo modello sociale.”
L’analisi antropologia del professore universitario di Laino borgo ha incantato gli astanti e tutti hanno capito due cose. La prima: a volte non è per mera casualità che si faccia l’assessore alla cultura. La seconda: l’attenzione di chi ascolta dipende dalle capacità d’eloquio dell’oratore. Cersosimo, leader del movimento Slega la Calabria, ha fatto proseliti, indicando nella cultura la chiave di volta per una società democratica fondata sui valori.
Enzo Bubbo
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