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Fabio Colosimo ha vinto il Petronà festival “Il mio canto libero.”: la piccola Sanremo della Presila catanzarese. Il concorso musicale è giunto alla quarta edizione, dimostrando ancora una volta che sa  produrre buona musica con giovanissimi cantanti.
Alla manifestazione canora, promossa dal Comune di Petronà e dall’associazione musicale culturale  Diapason, hanno partecipato, martedì 18 agosto nella splendida piazza Angelo Muraca,  quattordici concorrenti, tutti impegnati a coltivare le loro doti nel canto. C’è chi è arrivato da Bari, chi da Crotone, chi dai paesi vicini:  nessuno di loro era sprovveduto.  Non è stato affatto facile per i giurati esprimere un verdetto. Il premio più ambito, qualche euro e la partecipazione al festival di Castrocaro, è andato al giovane di origini petronesi che vive a Torino. Fabio ha interpretato “Il regalo mio più grande” di Tiziano Ferro con una concentrazione e un timbro di voce che gli sono valsi il primo posto. Seconda piazza per Stefano Greco, giovane talento di Catanzaro Lido, che nella prima edizione arrivò al primo posto: anche lui dà del tu alla musica. Un volto femminile al terzo posto: Annarita Ippolito di Soveria Simeri. Non hanno vinto nulla, ma hanno riscosso tanti applausi Giovanni Talarico e Caligiuri Teresa, due giovani di Petronà che sanno emozionare cantando, facendo rumore nell’io di chi ascolta. Vi hanno preso parte anche Manuela Lupia, Vincenzo Cortese, Luigi Rizzuti, Jessica Nespurto, Noemi Cerrelli, Ilaria Paturzo, Simona Cistaro, Pietro Verna, Maria Carelli. Non è stato solo questo “Il mio canto libero”. C’è stato un tributo a tre grandi artisti: Fabrizio De Andrè, Michael Jackson e Mino Reitano. E ciliegina sulla torta tre brani del cantautore sersalese Carmine Torchia, un artigiano della musica che fa incetta di premi e applausi ovunque si presenta alla critica e al pubblico. Il 4° concorso musicale Petronà festival, fortemente voluto dall’assessore comunale alla cultura Giovanni Folino,  è stato presentato dalla preparata conduttrice Patrizia Anania e aveva tra i giurati, oltre allo stesso Torchia e a Peppino Folino, il maestro della Scala di Milano Giuseppe Rocca.