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“Credo sia uno dei più bei concerti che ci saranno non solo in provincia di Catanzaro, ma in tutta la Calabria nell’estate 2009.”
Il primo cittadino di Cerva Mario Marchio ha proferito queste parole lunedì sera per dare il là all’atteso concerto di Umberto Tozzi. Ci ha visto bene, molto bene: un buon profeta. E per più di una ragione.
Come un piatto preparato da un provetto cuoco, non mancava nessun ingrediente: tempo ottimo, pubblico delle grandi occasioni, servizio d’ordine impeccabile con Carabinieri, Croce Rossa e Carabinieri volontari di Petronà  e soprattutto bellissime canzoni cantate da una voce stentorea e inconfondibile, una voce che conquista.
Il cantautore italiano di origini pugliesi, introdotto dalla brava cantante di Petronà Antonella Talarico, ha un repertorio vastissimo, con le indimenticabili “Ti amo”, “Gloria”, “Si può dare di più”, “Gli altri siamo noi” che hanno infiammato lo stadio “Raffaele Filippis”. Non si vince il festival di Sanremo per una mera casualità, non si arriva primi al Festival bar improvvisando. Poche note, erano bravissimi i musicisti, e la distanza tra la band e il pubblico si è assottigliata, quasi annullata.
C’erano tanti cervesi, andalesi, sersalesi, petronesi e anche chi si è fatto 150 chilometri per assistere all’atteso appuntamento con la musica italiana. Altro aspetto che balzava agli occhi vedere i papà e le mamme con i figli, i nonni con i nipoti. Verosimile pensare che c’erano più di 4mila persone: Cerva ha restituito una bella immagine di sé, inviando cartoline con l’inchiostro dell’accoglienza e dell’efficienza.
Il concerto di Umberto Tozzi, soli cinque euro con una parte del ricavato devoluto in beneficenza, è stato organizzato non solo dal Comune di Cerva, ma anche da quello di  Andali e Petronà, rappresentati rispettivamente da Giuseppe Costantini e Santino Bubbo. Tre paesi che hanno messo da parte il proprio campanile, sostituendo il singolare con il plurale  e che promettono di farlo anche per altri aspetti legati al bene comune.  C’è stato il prezioso sostegno della Comunità montana presila catanzarese, il contributo della Provincia di Catanzaro, della Regione Calabria, della Banca credito cooperativo di Taverna, del negozio Sotto shock Gina, dell’ importante ditta del posto la Montano caffè, dei fratelli Taverna società agricola Sersale.