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Lettera Presidente Consiglio Ministri sulla TARES
COMUNE DI PETRONA’
Provincia di Catanzaro
Petronà, 14 ottobre 2013
On. Enrico Letta
Presidente Consiglio Ministri
ROMA
e.p.c. Ai Parlamentari Calabresi
LORO SEDI
Egregio Presidente,
Con il decreto legge 6 dicembre 2011, n. 201, coordinato con la legge di conversione 22 dicembre 2011, n. 214, recante “Disposizioni urgenti per la crescita, l’equità e il consolidamento dei conti pubblici”, è stato introdotto il tributo comunale sui rifiuti e sui servizi (TARES), che sostituisce le precedenti TARSU e TIA 1 e TIA 2. La TARES ha decorrenza dal 1° gennaio 2013 e deve essere pagata entro la fine dell’anno. La legge citata prevede che le tariffe devono essere determinate in modo da garantire la copertura integrale dei costi del servizio di gestione dei rifiuti urbani ed assimilati, e in particolare i costi relativi agli investimenti, all’esercizio ed allo spazzamento delle strade pubbliche. La precedente Amministrazione comunale di Petronà, fin dal 2004, pur disponendo del personale necessario, ha deciso di esternalizzare il servizio e di affidarlo a ditte del settore. Oggi non possiamo più tornare alla gestione diretta da parte del comune, in quanto i dipendenti sono stati inquadrati all’interno degli uffici in altre funzioni e, nello stesso tempo, al loro posto con carattere di continuità sono stati assunti e mantenuti in servizio dalle varie ditte appaltatrici altri 7 lavoratori, la maggior parte dei quali part-time, tutelati nel mantenimento del posto di lavoro dal Contratto Nazionale di categoria. L’attuale amministrazione comunale, perciò, ha le mani legate. Deve applicare la legge dello Stato, non può più modificare la gestione del servizio, deve coprire tutti i costi. Petronà è un paese montano, con una economia povera legata soprattutto all’agricoltura ed al bosco, che per molti anni ha vissuto grazie alla forestazione ed alle rimesse degli emigrati e che oggi, venuti meno questi due unici canali finanziari e l’intervento assistenziale dello Stato, rischia di precipitare nella più assoluta povertà ed emarginazione. Nell’ultimo decennio, poi, a causa della mancanza di lavoro, soprattutto per i giovani, la popolazione ha subito un decremento di oltre il 10%. La maggior parte dei cittadini versano in condizioni di assoluta indigenza, al punto che molte famiglie non sono più in grado di fare fronte al versamento del tiket per la mensa ed il trasporto scolastico, tante altre evadono il pagamento dei tributi e, nonostante l’emissione dei ruoli coattivi ed il loro invio ad Equitalia, il Comune deve riscuotere somme consistenti in assenza delle quali sarà costretto a ricorrere alle procedure previste dalla legge. A tale drammatico quadro occorre aggiungere i pesanti tagli ai trasferimenti statali destinati ai Comuni e le scelte sbagliate operate dalla precedente amministrazione. L’esternalizzazione del servizio di raccolta, trasporto e smaltimento dei rifiuti ha determinato infatti un aumento notevole dei costi, che oggi si scaricano interamente sui cittadini petronesi, costretti a pagare la TARES in misura molto ma molto maggiore di quella che si dovrà pagare nei Comuni di uguale dimensione. Come Sindaco ho innanzitutto il dovere di rispettare e fare rispettare la legge, adottando tutti i provvedimenti volti a riscuotere quanto dovuto. Come rappresentante della mia comunità, però, ho anche il dovere di far presente a quanti hanno la responsabilità di decidere delle sorti del Paese, la drammatica situazione in cui mi trovo ad operare ed a chiedere interventi urgenti ed immediati, per eliminare le ingiustizie e fare fronte alle varie emergenze. Nel momento in cui il Governo si appresta a varare una Legge di Stabilità che si pone l’obiettivo di ridurre la tassazione sulle imprese ed il lavoro, non può lasciare inalterato il peso dei tributi comunali. Occorrono risorse finanziarie per i Comuni, finalizzate all’eliminazione della TARES ed al ripristino della TARSU. Sarebbe una vera presa in giro, infatti, promettere di far trovare nella prossima primavera qualche decina di Euro nelle buste paga dei lavoratori dipendenti, quando gli stessi e soprattutto i pensionati ed i disoccupati, dovrebbero sborsare qualche centinaio di Euro in più rispetto allo scorso anno a causa della TARES. Egregio Presidente, sono stati un autorevole rappresentante del suo Governo ed il massimo responsabile dell’Agenzia delle Entrate a riconoscere l’esistenza di una certa “evasione fiscale di bisogno”, non certo per condividerne le ragioni, che anch’io non giustifico, ma solo per mettere in evidenza che esiste una fascia di popolazione che vive in condizioni di assoluto bisogno e che non ha nemmeno il minimo per sopravvivere. Di questo ne siamo soprattutto a conoscenza i Sindaci, che non disponiamo di alcuno strumento per dare la benché minima risposta. Mi appello perciò alla Sua riconosciuta sensibilità, a quella del Governo e dell’intero Parlamento, affinchè nella Legge di Stabilità siano assunte adeguate misure, volte ad eliminare o almeno a ridurre il forte impatto della TARES sulle famiglie italiane e soprattutto su quelle che vivono nei piccoli Comuni montani, la cui permanenza su tali territori deve essere incoraggiata e sostenuta nell’interesse dell’intero Paese.
Distinti saluti.
IL SINDACO Prof. Vincenzo Mazzei
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